Paolo Rossetto Artista
PAOLO ROSSETTO

Sono nato il 6 giugno 1968 a Bolzano sotto il segno dell'arte. Ho iniziato a disegnare da piccolo, copiando le immagini dei volti femminili dai fumetti e dalle riviste di moda, successivamente abbinandole agli elementi naturali quali alberi e foglie. Seguendo l´istinto di libertà comune a molti artisti, ho abbandonato gli studi di ragioneria decidendo di dedicarmi alla pittura. All'inizio i contenuti delle mie opere erano principalmente paesaggi e nature morte, con un linguaggio figurativo per poi trasformarsi in un linguaggio surrealista (arte del fantastico). Ho frequentato l´Istituto Statale d´Arte a Trento dove mi sono diplomato nel 1990 in "Maestro in Arti Applicate". Dopo la maturità artistica mi sono orientato verso il surrealismo, creando un intreccio tra mondo reale e surreale, perfezionando nel corso degli anni la cura del dettaglio e le tecniche pittoriche. Nei miei viaggi in Italia e all'estero, ho visitato i musei e gli atelier degli artisti educando la mia sensibilità nei confronti dell'arte. Inizia così il mio amore per il disegno.

I momenti più importanti della mia carriera artistica li possiamo riassumere con la partecipazione alle seguenti esposizioni artistiche e con alcuni riconoscimenti:
• UNIKA a Ortisei – Val Gardena (BZ), alla quale partecipo da 7 anni
• "ARTinGENIO Museum", Officine Garibaldi – (Pisa), dove la mia opera fa parte della collezione permanente, del cui museo sono membro dal 2022
• "IV Esposizione Triennale di Arti Visive", Palazzo Borghese e Università La Sapienza– Roma, con l'opera "Harmonic Balance" (2021) e "Crisalide" (2014)
• 58a Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia, con l'opera “Harmonic Balance”, in occasione della quale ho ricevuto una targa di riconoscimento per meriti artistici (2019)
• Membro del Museo della Permanente di Milano dal 2007.

Sono menzionato nei seguenti cataloghi:
• "Post-Avanguardia" di Arte Mondadori
• C.A.M.(catalogo arte moderna) N.48 Mondadori
• "TILTESTETICA" cura di D. Radini Tedeschi
• "PORTO FRANCO" di V. Sgarbi
• "ARTE, Energia dall´immaginario", edizione di pregio a tiratura limitata (la prima copia è stata donata al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella), con la mia opera "Lo scrigno"
• "ILLEGAL" ( UNIKA 2018 ), Andrea Baffoni
• "ATLANTE dell'ARTE CONTEMPORANEA", editore De Agostini, 2019 e 2020.

Di me hanno scritto:

Rino Boccaccini, Giancarlo Mariani, Pierina Rizzardi, Severino Perelda, Kurt Mitterdorfer, Lucia Nava, Giuseppe Casiraghi, Ivana Castoldi, E.Resnati, Renato Tomasina, Ross, Tullio Vietri, Arnold Tribus, Maria Luisa Caffarelli, Virgilio Patarini, Paolo Levi, Elena Camoni, Elisa Govi, Corona Perer, Antonella Ventura, Elisa Pizzamiglio, Carlo Catiri, Giulia Sillato, D.Radini Tedeschi, Vittorio Sgarbi, Gianluigi Guarneri, Paola Bassetti Carlini, Luciano Carini, Francesco Corsi, Laura Luciano.

Alcune critiche:


Vittorio Sgarbi
Quello tra essere umano e natura è un confine labile e sublime. Essi si appartengono, anche se sono diversi nelle forme. Inoltre, limitato e prevaricatore è il primo, mentre immensa e generosa la seconda. Nelle tavole di Paolo Rossetto diventano un tutt'uno, inscindibile e suggestivo. L´idea non può che prendere i passi dal mito Ovidiano di Dafne trasformata in alloro per fuggire al corteggiamento del dio Apollo, ma la tensione è del tutto nuova.” Nell'umidore del selvaggio saluto / i piedi farsi radiche contorte / ella sente e da lor sorgere un tronco / che le gambe su fino alle cosce / include e della pelle scorza fa / e dov'è il fiore di verginità / un nodo inviolabile compone”. Se dai versi di Gabriele D´Annunzio, si evince tutto lo stupore e lo spavento della ninfa che osserva il suo corpo in metamorfosi, nelle opere dell'artista la trasformazione è serena, accettata, compiuta. Artista di decisa ascendenza figurativa, negli ultimi anni è arrivato alla sua maturazione, approdando, seguendo la scia di Renè Magritte e Paul Delvaux, ai mondi incantati del surrealismo. Nella sua ricerca artistica, Rossetto parte dall'innegabile presupposto che la natura generi vita nell'uguale misura de corpo della donna, con l´obiettivo di scoprirne il segreto. "Un lungo e accorato dialogo tra uomo e natura", egli spiega. E presenta un caleidoscopio di corpi, femminili ma non solo, fatti di carne e corteccia, di visi, braccia, gambe, ma anche tronchi, rami e foglie, senza soluzione di continuità. L´insieme è armonioso e raffinato. Mai sazio di conoscenze per alimentare le sue fantastiche proiezioni di stati d´animo e condizioni esistenziali, si districa fra tecniche antiche e moderne: adotta le tempere, gli oli, gli acrilici e il carboncino, ma anche i pigmenti in polvere, seguendo la medesima procedura usata dagli artisti del Trecento. Delinea, così fusioni di sogno e realtà: un neonato viene allattato da un albero con forme che ricordano il seno femminile, Madre Natura possiede un bellissimo e delicato profilo di donna ma dalla sua chioma parte un tronco spiraliforme, un gruppo di donne ha gambe, braccia, mani e capelli i cui prolungamenti sono rami infiniti.

Andrea Baffoni
La pittura di Paolo Rossetto insiste fortemente sulle basi del disegno. Opere cesellate con dovizia di particolari scavano fin dentro il mistero dell'anima. Un surrealismo simbolista, il suo, che guarda alla tradizione dell'arte pittorica, cercando il segreto dell'identità umana. Dotte citazioni dal passato si alterano a soluzioni fantasiose di forme antropomorfe, immagini di volti e corpi prendono la forma di elementi vegetali. L´essere vivente si rispecchia così in un mondo inanimato solo all'apparenza. Ciò che infatti l´artista sembra dire è che la vita esiste anche nella più piccola particella materia.

Laura Luciano
Guardando un tronco possiamo facilmente sentire il legame con i nostri antenati, le radici, e allo stesso tempo con le future generazioni, i rami e le foglie. Così come gli alberi traggono la loro linfa vitale dalle radici, allo stesso modo anche noi prendiamo forza da quelli che sono stati gli esempi dei nostri genitori, per non dimenticare mai da dove proveniamo. Essi ci insegnano che dopo le tempeste, dopo il freddo, dopo gli abbandoni, dopo tutti i dolori e gli affanni della vita, si può sempre tornare a rifiorire. Gli alberi ci insegnano l'essenziale, sono pazienti, sono saggi, attendono sempre la stagione giusta, il tempo giusto. Se essi avessero voce, ci potrebbero raccontare i segreti della natura, educandoci ed insegnandoci a non arrenderci di fonte alle difficoltà.